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Il primo giornale di Cetara

Marina di Praia: le antiche tonnare e il borgo prima dell’alluvione del 1924

La Costiera Amalfitana, col suo caratteristico susseguirsi di insenature, baie e promontori, laddove le ultime propaggini dei Monti Lattari cadono a picco sul mare, regala al visitatore un paesaggio fatto di muretti realizzati a secco, stradine, scalinatelle accompagnate da numerose chiese dalle cupole maiolicate e dalle tipiche case intonacate a calce.

Ravello – Costiera Amalfitana by Massimo Frasson is licensed under CC BY-SA 2.0.
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Stretto tra monti e mare, si affaccia il suggestivo paesino di Praiano ben rappresentato, nella sua parte bassa, con le sue peculiari caratteristiche morfologiche e tipologico-architettoniche, da un interessante acquerellato degli anni ’30 del XIX secolo: si tratta, in particolare, di Marina di Praia nel Comune di Praiano. Custodita all’interno dell’Archivio di Stato di Salerno (Intendenza di Principato Citra, b.784, fasc.9) la rappresentazione della Marina vista dal mare è in realtà legata ad una disputa tra il Comune di Praiano e il proprietario della funivia, utilizzata per il trasporto della legna dal mare verso i retrostanti monti di Agerola, una struttura posizionata, di fatto, al centro della spiaggia, usurpando parte del territorio comunale. Tale rappresentazione cristallizza una fase storica del territorio di Praiano legata alla sua economica. Le teleferiche, nella rappresentazione, testimoniano l’importanza, all’epoca, dell’industria boschiva in zona col trasporto della legna proveniente dai monti circostanti. Al contempo si può ben notare, sul mare, la tonnara in prossimità della Torre Assiola (detta anche Asciola), risalente alla seconda metà del XIII secolo a struttura cilindrica. L’economia legata al mare e in particolare quella fiorente delle tonnare della Costiera Amalfitana è, infatti, di particolare importanza e traino per tutto il territorio rivierasco.

FileCôte Amalfitaine, Praiano, la tour sarrasine.jpg by PIERRE ANDRE LECLERCQ is licensed under CC BY-SA 3.0.

Tra Vietri sul Mare e la zona più ad ovest della Costiera, Punta Campanella, si contavano, fino alla metà del ‘900, numerose tonnare. Vi era quella di Cetara, esercitata fino al 1934 ad ovest del paese, nei pressi di Erchie, mediante una rete fissa. Altra importante tonnara era quella tra Capo d’Orso e Capo Conca a un miglio circa dalla spiaggia di Amalfi. Più ad ovest, una delle tonnare più antiche, presente fino al 1956, è quella di Conca dei Marini. Al di là di Conca, nel Comune di Praiano, ritroviamo la tonnara rappresentata, appunto, nel bell’acquerellato risalente ai primi decenni dell’800 e indicata come “Tonnara di Prajano”. Si parla, in realtà, impropriamente di tonnara dato che, attraverso tale impianto, si faceva pesca di altri prodotti ittici tra cui sgombri e pelamidi. Ancora più ad ovest, risalenti al XVI secolo, sono le tonnare di Nerano e S. Elia (isole Li Galli).

Italie, Côte amalfitaine, Praiano, une petite plage by Marie Thérèse Hébert & Jean Robert Thibault is licensed under CC BY-SA 2.0.
Giardino d’Agerola, Costiera Amalfitana by pom’. is licensed under CC BY-SA 2.0.

Sempre nella rappresentazione ottocentesca del borgo marinaro di Praia, incuneato tra due alti costoni rocciosi, il piccolo nucleo insediativo appare formato da un insieme di abitazioni accostate le une alle altre dalla tipica copertura a cupola schiacciata. Si possono notare anche i magazzini e i locali utilizzati dai pescatori, le barche tirate a secco e, sul mare, pronta a prendere il largo, una barca da pesca a quattro remi. Nella parte retrostante il borgo, inoltre, notiamo una stradina che s’inerpica verso la parte alta di Praiano, la Strada Statale Amalfitana163, costruita proprio nel periodo di realizzazione dello steso acquerello, dunque non ancora presente. Molto interessante è, inoltre, la rappresentazione della chiesa dell’Annunziata così come si presentava com’era, nella sua unità tipologico-architettonica, prima dell’alluvione del 26 marzo 1924, quando fu parzialmente distrutta, come anche parte del borgo marinaro. La chiesa, di antiche origini (XV secolo circa) è ben descritta dallo storico Giovanni Scala. Il piccolo campanile che si erge nella rappresentazione, fu completamente distrutto dalla frana. La chiesa, secondo lo storico, venne successivamente riedificata sullo stesso perimetro della originale struttura. Fortunatamente l’antica pavimentazione della sagrestia venne preservata dalla devastazione. Il pittore milanese Carlo Perindani, da anni residente nell’isola di Capri, realizzò per la chiesa una copia di un quadro del ‘600 dell’Annunziata (posta nella chiesa di San Michele a Capri), con essa, nel 1931, lo stesso artista recuperò tutti i decori parietali.

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