La bellezza della Costiera Amalfitana è sempre struggente, tanto da affascinare un mondo intero.
Ferdinand Gregorovius (1821-1891) storico e medievista tedesco, fu famoso per i suoi studi sulla Roma medievale e per i suoi Wanderjahre in Italien ,”Pellegrinaggi in Italia”.
Questi suoi scritti , raccolti in cinque volumi, sono i resoconti dei suoi viaggi in Italia pubblicati tra il 1856 e il 1877 in cui descrive località, curiosità e personaggi d’Italia.
Così ebbe a scrivere della splendida Costiera Amalfitana impressa per sempre nel suo sguardo…”Cime di monti alte fino a toccare le nuvole si ergono scoscese, nella luminosità del sole che fa apparire il mare ai nostri piedi sempre più azzurro, il colore bruno dei monti forma un magnifico contrasto col cielo e col mare…”
Amante della Letteratura e della Filosofia, si laureò con una tesi sul concetto del bello in Plotino e nei neoplatonici nella facoltà in cui aveva insegnato Kant, partecipò allo Sturm und Drang con il suo “Werdomar e Wladislaw” e, dopo aver pubblicato un suo saggio su Adriano e il dramma su Tiberio, partì per l’Italia, verso Roma, Venezia e poi il Sud.
Il suo viaggio divenne un soggiorno più che ventennale, una sorta di “emigrazione intellettuale” che si differenziava dal concetto del Grand Tour che conduceva giovani ricchi del Nord Europa verso il mondo mediterraneo. Qui si trattava di artisti ricchi solo del proprio genio che accorrevano per una sete di confronto sull’arte classica. Gregoriovus non era dunque un giovane da educare, ma un uomo già fatto di trent’anni, non un artista ma uno storico, un uomo in cerca di “fortuna” intesa in senso latino, come destino.
Così ebbe a scrivere della splendida Costiera Amalfitana impressa per sempre nel suo sguardo…”Cime di monti alte fino a toccare le nuvole si ergono scoscese, nella luminosità del sole che fa apparire il mare ai nostri piedi sempre più azzurro, il colore bruno dei monti forma un magnifico contrasto col cielo e col mare…”
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Fratelli D’Alessandri, Rome. Upload, stitch and restoration by Jebulon, Public domain, via Wikimedia Commons