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Vietri Sul Mare: Legambiente individua e raccoglie 1058 rifiuti in appena 100 metri di spiaggia libera

E’ stato un sabato mattina più impegnativo del previsto quello che ha visto impegnati i volontari di Legambiente “Terra Metelliana” in un’attività di monitoraggio e pulizia dei rifiuti presenti sulla spiaggia libera di Vietri Sul Mare.

Nella città della Costiera Amalfitana di spiaggia aperta a tutti ne rimane davvero poca, circa 100 metri incastrati tra il torrente Bonea e il lido privato “La Rosa dei Venti”, ma nessuno si aspettava che sarebbero stati rinvenuti così tanti rifiuti, e parliamo di quelli presenti solo in superficie: ben 1058, tra mozziconi di sigaretta (231), bottiglie di plastica (53), bicchieri di plastica  (68), salviette umide (54), lattine (33), mascherine (7), bottiglie di vetro (42) e altre categorie elencate nel rapporto presente sul sito terrametelliana.it.

Attilio Palumbo, presidente dell’associazione Legambiente Terra Metelliana, ritiene che “le cause di questo scempio ambientale che accomuna tante spiagge d’Italia vanno individuate soprattutto nelle poche iniziative messe in campo dalle istituzioni sul piano dell’educazione ambientale. Dai Comuni fino agli Enti governativi, mi riferisco al fatto che abbiamo assistito a un progressivo decremento degli investimenti in iniziative di sensibilizzazione e sempre meno ora dedicate nelle scuole all’educazione civica. Per non parlare delle attività di controllo del territorio sempre più sporadiche. E’ semplice puntare il dito contro i bagnanti, le azioni dei singoli sono piuttosto una conseguenza di quanto si investe in cultura e nell’istruzione in generale.”

L’indagine che è stata svolta a Vietri Sul Mare, prende il nome di Beach Litter, e rientra in una una delle più grandi esperienze di citizen science a livello internazionale, portata avanti in Italia grazie all’impegno dei volontari e delle volontarie di Legambiente. A tutti i partecipanti sono stati dati in dotazione guanti, pettorine, cappellini e sacchetti per la raccolta dei rifiuti e grazie al loro campionamento dei rifiuti in spiaggia è stato possibile acquisire informazioni su quantità, trend e tipologia dei materiali abbandonati in spiaggia, in relazione con la direttiva europea sulla strategia marina (2008/56/CE).

Capire cosa deturpa le nostre spiagge serve anche ad agire sulle nostre abitudini di consumo e sui comportamenti delle persone. Con l’auspicio che le istituzioni mettano la questione ambientale al centro delle loro strategie politiche.

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