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A Ravello Festival il protagonista è il pianoforte

Ravello – Villa Rufolo / Belvedere, 19 e 20 luglio 2025, ore 20

 Il Ravello Festival 2025 dedica il fine settimana del 19 e 20 luglio al pianoforte, strumento principe del concertismo internazionale, attraverso due appuntamenti molto attesi, che vedranno nella prima occasione una grande compagine sinfonica italiana celebre in tutto il mondo e dall’altro l’intimità del recital solistico.

Sabato 19 luglio (ore 20) il Belvedere di Villa Rufolo accoglierà – in un concerto già sold out – la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung, con il giovane pianista giapponese Mao Fujita, classe 1998, medaglia d’argento del Concorso Čajkovskij 2019, vincitore del Concorso Haskil e artista in esclusiva Sony Classical. In apertura il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 op. 58 di Ludwig van Beethoven, tra le pagine più poetiche del repertorio pianistico romantico, seguito dalla Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms. Un programma che svela le caratteristiche peculiari del rapporto tra l’ammiraglia sinfonica della Scala e il Coreano, legati da un rapporto trentennale sancito dalla carica di Direttore emerito della Filarmonica e che diventerà ancora più stretto, poiché Chung lo scorso maggio è stato designato come direttore musicale del Teatro alla Scala dal 2027. Questo concerto rappresenta la prima uscita di Chung con i complessi scaligeri dopo tale nomina.

Domenica 20 luglio, sempre alle ore 20, il Belvedere di Villa Rufolo accoglierà il recital di Filippo Gorini, tra i pianisti italiani trentenni più apprezzati della sua generazione, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio Telekom Beethoven di Bonn nel 2015 e il Premio Abbiati della critica musicale italiana nel 2022. Gorini proporrà un programma che intreccia pagine di Kurtág, Schumann e Schubert, delineando un percorso che va dal frammento contemporaneo – una selezione da Játétok (“Giochi”) raccolta di piccoli pezzi con vocazione didattica e concertistica – alla piena espressività romantica con i Kreisleriana op. 16 di Robert Schumann. In chiusura, la monumentale Sonata in si bemolle maggiore D. 960 di Schubert, summa e testamento stilistico del compositore: una grande architettura sonora in quattro movimenti, in cui si fondono tensione drammatica e luminosità melodica.

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