di Claudia Izzo-
C’è in paese chi si chiede il perchè di quei fuochi d’artificio, dedicati si al santo Patrono il 29 Giugno, ma troppo fuori luogo in una giornata in cui due famiglie del luogo sono accartocciate nel loro dolore.
La morte violenta di Salvatore Caso, ex pescatore e dipendente dell’azienda del sindaco Fortunato Della Monica, avvenuta all’alba del 29 Giugno, verso le 5, sulla Statale 163, ha gettato tutta la comunità in una grande tristezza. A questa si è aggiunto lo sconforto dettato dal fatto che, a causare tale morte, è stato il SUV guidato dalla figlia 22enne dello stesso sindaco. Due famiglie distrutte dal dolore, l’una nel vedere la fine violenta di un proprio caro, l’altra nel sentirsi responsabile di tale dolore.
Oggi in quello che è di solito un ridente borgo marinaro si leggeva nelle parole della gente ancora dolore autentico.
La bara portata a spalla dai nipoti di Salvatore Caso fino alla chiesa di San Pietro per il rito funebre, il sindaco chiuso nel dolore, accompagnato dalla moglie, e tanta tanta gente a condividere il terribile momento: tutto è stata l’espressione di una comunità stretta in un composto dolore.
Così i fuochi di San Pietro, per tanti completamente fuori luogo, diventano per altri una preghiera, che San Pietro possa proteggere l’intera comunità, chi non c’è più e chi continua vivere nel dolore.